FORUM RADIOAMATORIALE - Quattro chiacchiere sugli amplificatori a valvole
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Autore Discussione
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iz4fvv

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Nota: 

Inserito il - 22/02/2018 : 18:35:23  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di iz4fvv  Clicca sul telefono per chiamare con Skype  iz4fvv Invia a iz4fvv un Messaggio Privato
Bellissima questa discussione portata avanti da tecnici di indubbia bravura.
73 a valvole.








  Firma di iz4fvv 
QRZ: http://www.qrz.com/db/iz4fvv
ex iw9bzg;
ex iw1diz;
ex iw9gnx;
ex it9qik.
Ora iz4fvv / 5R8VV

mail:iz4fvv@yahoo.com
Telefono: 3514659654

IN CASO DI VENDITA.
Le condizioni descritte per gli oggetti in vendita sono quelle da me
considerate, mi avvalgo, in ogni caso, della formula di esclusione
della garanzia secondo la normativa vigente per vendita tra privati.
La merce viene venduta come vista e piaciuta nello stato in cui si
trova e viaggia a rischio e pericolo dell'acquirente.


 Regione Emilia Romagna  ~ Prov.: Bologna  ~ Città: Bologna  ~  Messaggi: 2358  ~  Membro dal: 29/01/2012  ~  Ultima visita: Oggi Torna all'inizio della Pagina

IK4NMF

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Inserito il - 22/02/2018 : 21:04:27  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IK4NMF  Clicca sul telefono per chiamare con Skype  IK4NMF Invia a IK4NMF un Messaggio Privato
ix1ixg ha scritto:

Ciao a Tutti,

Fausto, complimenti per l' iniziativa, da alcuni thread, c' è sempre qualcosa di prezioso da apprendere, anche se purtroppo accade sempre più di rado...
Riguardo al tuo progetto, non hai specificato la tensione che vorrai utilizzare per l' anodica ma presumo, considerando le ricerca della massima potenza erogabile dal tubo, che rimarrai piuttosto prossimo ai valori massimi di targa. Con appunto 7.5 kV di anodica, per ottenere il risultato ricercato, lo swing di tensione di griglia dovrebbe risultare di circa 300 Vp, per una potenza rf in uscita di circa 10 kW... ora per ottenere questo valore di tensione, potresti scegliere di utilizzare una impedenza di carico di 400 Ohm che con una potenza in ingresso di 100 W ti permetterebbe di arrivare a circa 282 Vp sacrificando un pochino di potenza in uscita, forse meglio da una parte.... evitando con i classici 100 W del driver, problemi legati al sovrapilotaggio, senza contare anche un amggior stabilità in funzione di un gaudagno dello stadio leggeremnte inferiore... (speriamo a questo punto che non risalti fuori il discorso potenza/resistenza di carico altrimenti corro realmente il rischio di tagliarmi le vene, con buona pace di chi decanta la pericolosità delle alte tensioni presenti negli ampli a tubo)... per ottenere questo valore, il trasformatore da interporre, dovrebbe essere dimensionato in modo da ottenere un rapporto di trasformazione pari a 8:1 tale rapporto, lo si si ottiene utilizzando un rapporto spire tra primario e secondario di circa 2.8:1...
Nei post precedenti, parlavate di trasformatori 4:1 ma con un rapporto di trasformazione di impedenza 4:1 la tensione raddoppia semplicemente... molto probabilmente leggendo e scrivendo si è creata un po' di confusione tra i numeri delle spire indicato sullo schema e il rapporto di trasformazione o forse la confusione la stò semplicemente facendo io... negli schemi che allego il rapporto indicato è comunque relativo al numero di spire.
Considerando quanto sopra e il desiderio di adottare un LPF, la soluzione, potrebbe essere quella che ti riporto... chiaramente è possibile variare il numero dei poli della sezione filtro per ottenere una maggior pendenza e/o un minor ripple, la sezione relativa all' accoppiamento della dc per il bias non la ho considerata ma a quella si ovvia in maniera piuttosto semplice...

Immagine:

13,22 KB

Per l' alimentazione della G2 personalmente mi sono sempre trovato bene con la configurazione shunt, l' unica accortezza, se decidi di non mettere a massa la G2, oltre che ai classici condensatori di fuga, ti conviene utilizzare in parallelo ad essi anche un numero sufficiente di varistor, in modo che eventuali scariche all' interno del tubo, non ti distruggano la parte relativa dell' alimentatore...
Riguardo al discorso rf-choke, diciamo che una reattanza pari all' impedenza di carico di placca è già sufficiente, riuscire a raddoppiare tale valore ottimizzerebbe il circuito in generale, andare oltre non comporterebbe migliorie significative... purtroppo il compromesso va ricercato in funzione della frequenza di autorisonanza del choke realizzato... in linea di massima le strade per riuscire ad alzare questo limite sono sostanzialmente 2... utilizzare un nucleo di materiale adeguato e/o ridurre al massimo la costante dielettrica del supporto utilizzato... (evita il delrin e preferisci ad esso il teflon)... con la prima soluzione, personalmente, non mi sono mai trovato bene, l' induttanza del choke varia in funzione della temperatura raggiunta dal nucleo... i nuclei che avevo disponibili riscaldavano sempre e la variazione influiva inevitabilmente sull' accordo... per potenze dai 10 kW in su ho sempre scelto di non utilizzarli, nel tuo caso, volendo arrivare a 50 Mhz spezzare il choke tramite relè o capacità calcolata è forse la soluzione migliore... occhio anche alla posizione di montaggio del choke... se troppo vicino alle paratie del contenitore, la frequenza di autorisonanza si abbassa...
Per il resto, buon lavoro (e sono sicuro che lo sarà considerando i tuoi precedenti...) e buona pazienza... se dovessi fare io tutto quel lavoro nei ritagli di tempo, farebbero sicuramente in tempo a sviluppare dei dispositivi con dimensioni 1x1x1 cm in grado di erogare almeno 50 kW... alla faccia della fisica che talvolta sembrerebbe perdersi per strada...

Ciao a Tutti, Dave.


Ciao Dave e grazie del tuo intervento che contribuisce a rendere sempre più interessante questa discussione.
confermo di voler raggiungere le massime prestazioni del tubo ragion per cui la tensione di alimentazione di anodo sarà di 7.5 KV.
Riguardo al trasformatore di ingresso 1:4 sta per il rapporto spire per cui 1:16 come rapporto di impedenza che abbiamo definito a 800 ohm.
Chiaramente il guadagno risulterà maggiore ma, come ha suggerito Antonio, facendo la neutralizzazione ottimizzata su ogni banda non dovremmo correre rischi.
Non parliamo di dBm e resistenze di carico per carità, lasciamo stare i can che dormono
Corretto il suggerimento dei mov a protezione dell' alimentatore della griglia schermo, fa parte degli accorgimenti che quantomeno aiutano a danneggiare meno componenti in caso di flash del tubo.
Riguardo il choke alla fine opterò per la classica bobina suddivisa in sezioni con eventualmente qualche relè sottovuoto per metterla a massa tramite un condensatore spostando le autorisonanze qualora non riuscissi a coprire tutte le bande.
Inoltre come dice Antonio, non trattandosi di un utilizzo con duty cycle 100%, si può calcolare l' impedenza di uscita della valvola con i parametri della 4CX10000D, essendo quest' ultima elettricamente identica alla 4CX5000A per cui per una corrente di 3 A.

73, Fausto IK4NMF






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I0LYL

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Inserito il - 22/02/2018 : 23:16:20  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di I0LYL Invia a I0LYL un Messaggio Privato
I0JX ha scritto:

...
Si può notare la presenza di un tubo che portava l'aria calda, ed una buona parte del rumore, fuori della stanza. L'ultimo a destra è lo scrivente, da giovane.

Immagine:

104,99 KB



ciao Antonio,
potresti per cortesia indicare anche gli altri OM nella foto?
Mi sembra di ricordarli tutti ma non vorrei fare degli errori.

P.S.
scusate l'OT

ciao Lucio






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73
Lucio, IØLYL
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iz2hfg

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Inserito il - 23/02/2018 : 08:51:50  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di iz2hfg  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di iz2hfg Invia a iz2hfg un Messaggio Privato
IK4NMF ha scritto:

<<.........Riguardo il choke alla fine opterò per la classica bobina suddivisa in sezioni con eventualmente qualche relè sottovuoto per metterla a massa tramite un condensatore spostando le autorisonanze qualora non riuscissi a coprire tutte le bande.
Inoltre come dice Antonio, non trattandosi di un utilizzo con duty cycle 100%.........>>


Fausto,
Per RF Choke valuta eventualmente la possibilità di utilizzarne più di una (sistema adottato con successo nel mio PA con "le due sorelle"), infatti in questo modo non sei "vincolato" dal diametro del supporto stesso.
In alternativa potresti partire da unico supporto in teflon, poi da ridurre al tornio, proprio in base al diametro più opportuno per realizzare quella determinata induttanza.
Per il discorso Duty Cycle (<100%) come già accennato, potrai scegliere un "blower" che operi una minor pressione d'aria, quindi minor rumore.

Un caro saluto.






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73 de Franco, IZ2HFG
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I0JX

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Inserito il - 23/02/2018 : 09:16:04  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di I0JX Invia a I0JX un Messaggio Privato
Per LYL

Da sinistra:
I0MGM
I0RDJ (proprietario della stazione)
I6FLD
io

Saluti.

Antonio I0JX






 Regione Lazio  ~ Prov.: Roma  ~ Città: Roma  ~  Messaggi: 2238  ~  Membro dal: 19/10/2005  ~  Ultima visita: 04/05/2024 Torna all'inizio della Pagina

IK4NMF

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Inserito il - 23/02/2018 : 09:33:50  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IK4NMF  Clicca sul telefono per chiamare con Skype  IK4NMF Invia a IK4NMF un Messaggio Privato
iz2hfg ha scritto:

IK4NMF ha scritto:

<<.........Riguardo il choke alla fine opterò per la classica bobina suddivisa in sezioni con eventualmente qualche relè sottovuoto per metterla a massa tramite un condensatore spostando le autorisonanze qualora non riuscissi a coprire tutte le bande.
Inoltre come dice Antonio, non trattandosi di un utilizzo con duty cycle 100%.........>>


Fausto,
Per RF Choke valuta eventualmente la possibilità di utilizzarne più di una (sistema adottato con successo nel mio PA con "le due sorelle"), infatti in questo modo non sei "vincolato" dal diametro del supporto stesso.
In alternativa potresti partire da unico supporto in teflon, poi da ridurre al tornio, proprio in base al diametro più opportuno per realizzare quella determinata induttanza.
Per il discorso Duty Cycle (<100%) come già accennato, potrai scegliere un "blower" che operi una minor pressione d'aria, quindi minor rumore.

Un caro saluto.


Ciao Franco,

vediamo se ho capito, invece che commutare delle sezioni della stessa bobina tu commuti direttamente delle bobine differenti...
Sai che è una bella idea che con due o massimo tre bobine si può senz' altro realizzare per coprire tutte le frequenze da 1.8 a 30 MHz...

Riguardo alla ventilazione non mi preoccupa più di tanto perché l'idea è quella di montare la ventola fuori casa e convogliare l' aria con un tubo flessibile sia all' ingresso che all' uscita dal PA.
Con questa soluzione che in passato ho già adottato sui grossi amplificatori in cavità che avevo realizzato per l' EME sui 70 cm e sui 23 cm la riduzione del rumore di ventilazione è drastica. Al limite come avevo già accennato si può convogliare l' aria fresca con un tubo flessibile e, montare un silenziatore (che è semplice da realizzare ed efficace) sull' uscita dell' aria calda.

73, Fausto IK4NMF






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iz6gvc

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Inserito il - 23/02/2018 : 09:54:46  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di iz6gvc Invia a iz6gvc un Messaggio Privato
Buongiorno a tutti, bella discussione, mi levo dalla "platea" con una piccola domanda sperando di non rovinare la discussione che fila liscia come non mai in questo forum:
Fausto (ma anche gli altri interlocutori) potresti fare una parentesi sul "silenziatore" da mettere in uscita allo scarico ari calda?
Magari con dettagli tencico/costruttivi e consigli/possibilità di montaggio su amplificatori del commercio?
Questo "silenziatore" andrebbe ad alterare la funzionalità dello scarico e lo smaltimento dell'aria calda anche in misura minore?

Grazie e susatemi per l'intervento poco accademico...

73s






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73s, iz6gvc Camillo!
Loc. jn72ea
http://www.cittadelmiele.it - -http://www.unmosaicopertornareccio.it/ -

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IK4NMF

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Inserito il - 23/02/2018 : 10:53:51  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IK4NMF  Clicca sul telefono per chiamare con Skype  IK4NMF Invia a IK4NMF un Messaggio Privato
iz6gvc ha scritto:

Buongiorno a tutti, bella discussione, mi levo dalla "platea" con una piccola domanda sperando di non rovinare la discussione che fila liscia come non mai in questo forum:
Fausto (ma anche gli altri interlocutori) potresti fare una parentesi sul "silenziatore" da mettere in uscita allo scarico ari calda?
Magari con dettagli tencico/costruttivi e consigli/possibilità di montaggio su amplificatori del commercio?
Questo "silenziatore" andrebbe ad alterare la funzionalità dello scarico e lo smaltimento dell'aria calda anche in misura minore?

Grazie e susatemi per l'intervento poco accademico...

73s


Ciao Camillo,

ogni domanda è lecita e la tua è in tema.

Leggendo questo documento potrai capire la semplicità realizzativa dove spiega la teoria dei silenziatori dissipativi:

http://www.provinz.bz.it/umweltagen...nziatori.pdf

Lo puoi realizzare con un paio di tubi di PVC di quelli da scarico e un po' di materiale fonoassorbente ad esempio, la gommapiuma o altri...

Premetto che a parte la minima turbolenza del flusso d'aria che si genera a ridosso dei fori, la sovrapressione contraria che si può generare nel condotto di scarico non è praticamente misurabile tanto è minima.
Questo tipo di silenziatori sono infatti utilizzati nei motori da corsa.

73, Fausto IK4NMF






Modificato da - IK4NMF in data 23/02/2018 10:54:55

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iz6gvc

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Inserito il - 23/02/2018 : 11:42:29  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di iz6gvc Invia a iz6gvc un Messaggio Privato
Ciao Fausto grazie per la risposta e per il documento.

Me lo leggo con calma sperando di capirci qualcosa...

73s






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ix1ixg

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Inserito il - 23/02/2018 : 16:29:54  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ix1ixg Invia a ix1ixg un Messaggio Privato
Ciao Fausto,

per il choke, penso anche io che la soluzione migliore sia proprio quella di suddividerlo in più sezioni (anche separate, come scrive Franco che saluto), cerca comunque di mantenere l' autorisonanza più alta possibile in contemporanea al massimo valore di impedenza, anche se 7.5 kV non sono molti, in funzione di come lo realizzerai, è possibile che in alcuni suoi punti, si vengano a creare tensioni che facilmente superano l' isolamento dei rele sottovuoto e avere delle sezioni aggiuntive, con valore induttivo minimo indispensabile a quanto necessario aiuta a contenere tali tensioni.... per lo stesso discorso, prevedi di mantenere gli/lo stessi/o almeno a 10 cm di distanza dalle paratie... insisto su questo punto semplicemente perchè più di una volta mi sono ritrovato a dover gestire tensioni decisamente più elevate in spazi ridotti e risolvere non è stato per nulla semplice... mantenersi larghi in certe occasioni risulta essere sempre una buona scelta.

PI-EL... ricordo di averlo visto e ricordo anche io che i dimensionamenti ottenuti sbragavano in maniera assoluta... forse ero io a non utilizzarlo correttamente ma ora che siamo in 2 inizio a nutrire qualche dubbio... in ogni caso se vuoi eseguire il dimensionamento in maniera più veloce che con carta e penna, puoi continuare ad usare con successo rfsim Tool->Design->Match Filter Topology Reactive Pi (Low Pass) imposti Zin-out, la frequenza e come bandwidth una larghezza di banda compresa tra lo 0.5 e 1 % della frequenza scelta (per chi no lo sapesse, equivale ad un Q compreso relativamente tra 20 e 10, un valore di 15...12 rappresenta solitamente il miglio compromesso tra il valore delle correnti in gioco e l' attenuazione delle armoniche)...

Giusto per ricordare Q=F0/BW a -3dB...

Riguardo alla scelta di utilizzare i parametri della 10000, potresti prenderli come riferimento nel caso volessi valutare un maggior range di intervento dei variabili (non so se dovrai acquistare qualcosa o magari semplicemente eseguire degli adattamenti in funzione di componenti che già possiedi) nel caso comunque che l' induttore risulti fisso, dimensionare il pigreco per una minore impedenza di ingresso, comporta una diminuzione del Q (se utilizzato con correnti minori) che potrebbe attenuare in maniera insufficiente le armoniche... in questo caso, dipende dai risultati che vuoi ottenere... personalmente, avendo a disposizione i corretti parametri di funzionamento, utilizzerei quelli, considererei quelli relativi ai 3 A pensando di voler utilizzare il tubo in ssb oltre i massimi parametri di targa, dove la potenza media dissipata dall' anodo rientrerebbe comunque nei limiti, strizzando comunque l' occhio ai prodotti di intermodulazione

Se vuoi perdere ancora un po' più di tempo, potresti anche pensare ad un circuito di bias dinamico, in modo da contenere per quanto possibile consumi e calore... con i tempi che corrono risparmiare qualche centesimo non fa mai male, inoltre riguardo ancora all' alimentazione della G2, prevedi che essa venga a mancare nel caso che per qualche motivo si interrompa quella anodica, una delle regole fondamentali negli amplificatori a tetrodo è proprio quella che la tensione anodica, non scenda sotto il valore di tensione della G2... per l' alimentazione anodica, soprattutto quando si lavora con tubi vecchi e con in massimi valori di targa, sarebbe utile una protezione contro i flashover, la potenza della scarica andrebbe in qualche modo limitata ai joule sopportati dagli elettrodi... sino a 2...3 A con 7.5 kV forse conviene ancora affidarsi ai classici resistori... tutte cose che già saprai ma che alcune volte tra una cosa e l ' altra si tende a non ricordare....

Ciao a Tutti, Dave.






 Messaggi: 2207  ~  Membro dal: 15/05/2007  ~  Ultima visita: 01/02/2024 Torna all'inizio della Pagina

I0JX

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Inserito il - 24/02/2018 : 10:40:36  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di I0JX Invia a I0JX un Messaggio Privato
Per completezza di disamina direi qualcosa anche sui condensatori fissi (si è finora parlato solo dei by-pass di griglia schermo).

1) Condensatore da porre in parallelo al condensatore variabile di LOAD qualora questo non abbia capacità sufficiente per i 160 metri (o magari anche per gli 80 metri). Su quel condensatore non è presente tensione continua ma solamente tensione RF e corrente RF. La potenza reattiva (espressa in kVar) può risultare elevata ed è quindi necessario utilizzare dei condensatori di potenza (ovvero di Classe 1, a bassa costante dielettrica). Il problema principale è che detti condensatori usualmente non riportano l'indicazione dei kVar tollerabili, tranne che i condensatori russi (i doorknob grigi che si trovano comunemente ai mercatini). Se si vuole stare tranquilli conviene acquistare i condensatori da Alex UR4LL ( http://www.ur4ll.net alla voce Doorknob Capacitors ) i quali riportano tutti l'indicazione di potenza in kVar.

2) Condensatore di bypass a massa del choke di placca. Per non portarsi RF in giro sui 160 metri, è bene utilizzare un condensatore di capacità da 10.000 pF opportunamente dimensionato in termini di tensione continua e di corrente RF. Poichè la tensione RF ai suoi capi, e quindi la potenza reattiva, risulta essere molto bassa, basta utilizzare condensatori di Classe 2 (ad es. quelli marcati KVI-3 sul sito di UR4LL che non riportano l'indicazione dei kVar). Infatti quelli di Classe 1 di quella capacità non sono di facile reperibilità e sarebbero comunque degli inutili overkill (guardate che bestia è quello di tipo K15U-2 da 4700 pF 65 kVar).

3) Condensatore di accoppiamento placca - pigreco. Anche in questo caso conviene, secondo me, orientarsi su condensatori dell'ordine dei 10.000 pF opportunamente dimensionati in termini di tensione continua e corrente RF, così da avere bassa tensione RF e quindi bassa potenza reattiva. Ciò non toglie che si potrebbe anche usare un 1.000 pF che però, in 160 metri, sarebbe soggetto a una tensione RF dell'ordine di circa 250 - 300 Vrms e una potenza reattiva dell'ordine di 1 kVar, valore comunque non elevato (la sua reattanza verrebbe peraltro compensata dal pigreco).

Saluti

Antonio I0JX






Modificato da - I0JX in data 24/02/2018 10:44:27

 Regione Lazio  ~ Prov.: Roma  ~ Città: Roma  ~  Messaggi: 2238  ~  Membro dal: 19/10/2005  ~  Ultima visita: 04/05/2024 Torna all'inizio della Pagina

IK4NMF

oltre 1000 messaggi sul Forum



Inserito il - 24/02/2018 : 11:21:50  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IK4NMF  Clicca sul telefono per chiamare con Skype  IK4NMF Invia a IK4NMF un Messaggio Privato
Per quello che riguarda invece i due condensatori variabili, noto che quello di più facile reperibilità è quello di LOAD, ce ne sono in vendita con capacità massima di 2000 e oltre pF con i quali possiamo evitare l' utilizzo di condensatori in parallelo da commutare per i 160 metri e, la capacità minima è sufficientemente bassa da avere del margine anche per i 6 metri.
Un po' più difficile da reperire è il variabile di placca che, deve sopportare una tensione di picco di 7.5 KV con una corrente di 17-18 A RMS per cui, per avere un certo margine di sicurezza è necessario trovare un variabile da almeno 10 KV con una capacità minima il più bassa possibile comunque minore di 10 pF e, una capacità massima intorno ai 500 pF. Anche per questi andrò a vedere sul sito di UR4LL a meno che non trovo qualcosa nei vari mercatini, cosa che preferisco soprattutto per questi componenti delicati.

73, Fausto IK4NMF






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I0JX

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Inserito il - 24/02/2018 : 11:52:39  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di I0JX Invia a I0JX un Messaggio Privato
Aggiungo solamente che, ove sussista un problema di capacità residua lato placca alle frequenze alte, una possibilità è quella di impiegare un RF choke di basso valore che risuoni la capacità residua eliminandola o comunque riducendola moltissimo. Per esempio, a 30 MHz, una capacità residua di 30 pF verrebbe totalmente eliminata da un choke che abbia un'induttanza di 0,94 uH.

Naturalmente stiamo parlando di un choke a sezioni commutabili (tramite relè sotto vuoto) perchè chiaramente un choke di valore così basso sarebbe largamente inadeguato per le altre bande. Viste le correnti in gioco, la sezione del choke per i 10 metri andrebbe realizzata in piattina di rame.

Saluti.

Antonio I0JX






 Regione Lazio  ~ Prov.: Roma  ~ Città: Roma  ~  Messaggi: 2238  ~  Membro dal: 19/10/2005  ~  Ultima visita: 04/05/2024 Torna all'inizio della Pagina

i0god

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Inserito il - 24/02/2018 : 16:59:59  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di i0god Invia a i0god un Messaggio Privato
Alex tempo fa vendeva un variabile da 10000 V un poco ingombrante ma molto valido. La capacità residua è 15 pF tutto aperto ma conviene rimanere sui 20 pF perchè gli ultimi giri non sono più lineari. Il variabile è un bombolotto diametro 83 mm e lunghezza 220 mm, non ha la flangia di attacco allo chassis e quindi gli devi fare le cravatte. Guarda se gliene è rimasto qualcuno. Se ti accosti ai Jennings ti levano la pelle.....73 Godifredo





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IK4NMF

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Inserito il - 24/02/2018 : 17:58:06  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IK4NMF  Clicca sul telefono per chiamare con Skype  IK4NMF Invia a IK4NMF un Messaggio Privato
i0god ha scritto:

Alex tempo fa vendeva un variabile da 10000 V un poco ingombrante ma molto valido. La capacità residua è 15 pF tutto aperto ma conviene rimanere sui 20 pF perchè gli ultimi giri non sono più lineari. Il variabile è un bombolotto diametro 83 mm e lunghezza 220 mm, non ha la flangia di attacco allo chassis e quindi gli devi fare le cravatte. Guarda se gliene è rimasto qualcuno. Se ti accosti ai Jennings ti levano la pelle.....73 Godifredo


Adesso ne ha uno da 10 a 500 pF 10KV.
Prima vedo se trovo qualcosa in Italia, spesso ai mercatini se ne vedono. Piuttosto, non ho mai comperato da Alex, se me lo consigliate immagino sia affidabile. Spedisce in fretta o bisogna attendere mesi come altri nei paesi dell' est ?
Anche di condensatori fissi piuttosto robusti ne ha un bel catalogo come suggerito da Antonio.

73, Fausto IK4NMF






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ix1ixg

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Ciao a Tutti,

riguardo alle capacità variabili sottovuoto, in assenza di componenti nuovi e garantiti con caratteristiche ben definite, ne eviterei l' utilizzo... benchè siano solitamente elettricamente piuttosto robusti, meccanicamente possiedono delle limitazioni riguardo al numero di cicli di chiusura-apertura completi. Il “Bellows Life” è determinato sostanzialmente dal numero di azionamenti, dall' escursione, dal ti po di vite utilizzato e dalla temperatura di esercizio... esistono diverse tipologie di variabili con “Bellows Life” differenti, ora non trovo più le specifiche di un determinato modello ma ricordo con precisione che veniva garantito per un massimo numero di cicli completi di chiusura/apertura pari a 10, oltre ai quali la membrana si fratturava... Questo tipo di condensatori, sono meccanicamente ideali quando necessitano di piccoli ritocchi saltuari, se però si vogliono utilizzare a ciclo continuo e per il massimo dell' escursione è preferibile sceglire modelli nuovi o per lo meno con caratteristiche definite.

Per limitare fughe di rf sulle bande più basse, oltre che alla scelta di un adeguato valore di capacità, è possibile aggiungere una ulteriore induttanza (su nucleo anche toroidale da qualche 100inaio di uH che regga la corrente anodica) con un ulteriore capacità di bypass verso massa, in questo caso semplici condensatori ceramici per basse correnti, con tensione adeguata possono essere tranquillamente utilizzati.

Ciao a Turri, Dave.






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IK4NMF

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Ciao Dave,

infatti quello da te citato è il grosso limite dei variabili sottovuoto. Devo dire che finora sono stato fortunato e non mi sono mai ritrovato un variabile danneggiato o che avesse perso il vuoto. Devo però anche dire che ho sempre acquistato materiale che almeno all' apparenza era nuovo o quasi. Anche per questo preferisco guardare se trovo qualcosa qui in Italia.

73, Fausto IK4NMF






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I0JX

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Inserito il - 24/02/2018 : 19:30:33  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di I0JX Invia a I0JX un Messaggio Privato
per NMF

UR4LL è stato sperimentato varie volte ed è affidabile. Pagamento con PayPal. Però il pacco ci mette qualche tempo ad arrivare.

Se fossi in te non comprerei da lui oggetti delicati come il variabile sotto vuoto. A parte e-bay, ne trovi alle fiere ed anche qui su ARI Fidenza, sia gli ITT-Jennings che i russi o gli inglesi della EEV o gli svizzeri della Comet. Ne dovrebbe forse ancora avere qualcuno il mio quasi omonimo I0JXX (il costruttore di antenne http://www.i0jxx.com/it/ ) e certamente ne ha http://www.radiosurplus.it (alla voce Componenti - Condensatori). Purtroppo bisogna accontentarsi di verificare che, lungo tutta l'escursione, non vada in corto; fare una prova più esauriente non sarebbe infatti semplicissimo. Peraltro se fosse entrata dell'aria sarebbe immediato accorgersene.

Però quello che hai da 500 pF potrebbe andare bene (hai fatto il conto di quanti pF servono in 160 metri?). Se stessi al pelo potresti provare a riprogettare il pigreco in 160 metri per un Q più basso del tipico 12, finché si rientri nei 500 pF (se possibile), o commutare una capacità fissa in parallelo al variabile (però con inevitabile piccolo aumento della capacità residua).

A proposito di capacità residua si deve anche tener conto delle capacità distribuite, per cui la capacità residua effettiva risulterà essere abbastanza più elevata di quella propria del condensatore. Peraltro non è possibile operare con il condensatore tutto aperto perché, oltre alla non-linearità che ha menzionato Godi, va comunque mantenuto un adeguato campo di regolazione in più o in meno. Certamente si possono avere delle difficoltà ad accordare in 10 metri ma, come prima detto, la capacità residua può essere eliminata senza troppi problemi e non è quindi un fattore condizionante.

Saluti.

Antonio I0JX






Modificato da - I0JX in data 24/02/2018 19:37:10

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IK4NMF

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Inserito il - 24/02/2018 : 20:14:57  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IK4NMF  Clicca sul telefono per chiamare con Skype  IK4NMF Invia a IK4NMF un Messaggio Privato
I0JX ha scritto:

per NMF

UR4LL è stato sperimentato varie volte ed è affidabile. Pagamento con PayPal. Però il pacco ci mette qualche tempo ad arrivare.

Se fossi in te non comprerei da lui oggetti delicati come il variabile sotto vuoto. A parte e-bay, ne trovi alle fiere ed anche qui su ARI Fidenza, sia gli ITT-Jennings che i russi o gli inglesi della EEV o gli svizzeri della Comet. Ne dovrebbe forse ancora avere qualcuno il mio quasi omonimo I0JXX (il costruttore di antenne http://www.i0jxx.com/it/ ) e certamente ne ha http://www.radiosurplus.it (alla voce Componenti - Condensatori). Purtroppo bisogna accontentarsi di verificare che, lungo tutta l'escursione, non vada in corto; fare una prova più esauriente non sarebbe infatti semplicissimo. Peraltro se fosse entrata dell'aria sarebbe immediato accorgersene.

Però quello che hai da 500 pF potrebbe andare bene (hai fatto il conto di quanti pF servono in 160 metri?). Se stessi al pelo potresti provare a riprogettare il pigreco in 160 metri per un Q più basso del tipico 12, finché si rientri nei 500 pF (se possibile), o commutare una capacità fissa in parallelo al variabile (però con inevitabile piccolo aumento della capacità residua).

A proposito di capacità residua si deve anche tener conto delle capacità distribuite, per cui la capacità residua effettiva risulterà essere abbastanza più elevata di quella propria del condensatore. Peraltro non è possibile operare con il condensatore tutto aperto perché, oltre alla non-linearità che ha menzionato Godi, va comunque mantenuto un adeguato campo di regolazione in più o in meno. Certamente si possono avere delle difficoltà ad accordare in 10 metri ma, come prima detto, la capacità residua può essere eliminata senza troppi problemi e non è quindi un fattore condizionante.

Saluti.

Antonio I0JX



Sandro lo vedo tra due settimane a Montichiari, posso magari telefonargli prima per sentire se ha qualcosa. Non ho variabili sottovuoto al momento, quello che citavo è sull' elenco di Alex e, sono d'accordo con te ad evitare di acquistare materiale così delicato che non si sa mai come viene poi trasportato. E' già un rischio quando sono nuovi nell' imballo originale.
In ogni caso preferisco se trovo Jennings o altri di produzione occidentale. Vado a dare un'occhiata sul sito di radiosurplus per vedere cos' hanno, visto che a Montichiari ci sono anche loro.

73, Fausto IK4NMF






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I0JX

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Inserito il - 25/02/2018 : 10:22:11  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di I0JX Invia a I0JX un Messaggio Privato
Nel caso non li dovessi trovare, sappi che ho i seguenti modelli Jennings che potrei anche cedere:

- UCSL-1000: 1000 pF 3 kV o 5 kV, non so
- UCSL-3000: 3000 pF 2 kV
- UCSXF-2000: 2000 pF 7.5 kV (due pezzi)
- UCSX-700: 700 pF 7.5 kV
- VMMHC-450: 450 pF 45 kV (il cosidetto "bambino", vedi sotto)

Se non ho fatto male i conti, per Q=12, R=2500 Ohm e F=1.8 MHz occorrono circa 400 pF per il TUNE e circa 2400 pF per il LOAD.

Riducendo il Q a 10, servirebbero circa 350 pF e circa 1800 pF rispettivamente.

Saluti.

Antonio I0JX

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Modificato da - I0JX in data 25/02/2018 10:49:14

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IK4NMF

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Inserito il - 25/02/2018 : 11:35:48  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IK4NMF  Clicca sul telefono per chiamare con Skype  IK4NMF Invia a IK4NMF un Messaggio Privato
I0JX ha scritto:

Nel caso non li dovessi trovare, sappi che ho i seguenti modelli Jennings che potrei anche cedere:

- UCSL-1000: 1000 pF 3 kV o 5 kV, non so
- UCSL-3000: 3000 pF 2 kV
- UCSXF-2000: 2000 pF 7.5 kV (due pezzi)
- UCSX-700: 700 pF 7.5 kV
- VMMHC-450: 450 pF 45 kV (il cosidetto "bambino", vedi sotto)

Se non ho fatto male i conti, per Q=12, R=2500 Ohm e F=1.8 MHz occorrono circa 400 pF per il TUNE e circa 2400 pF per il LOAD.

Riducendo il Q a 10, servirebbero circa 350 pF e circa 1800 pF rispettivamente.

Saluti.

Antonio I0JX

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Ti ho inviato una mail Antonio...

73, Fausto IK4NMF






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IK4NMF

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Inserito il - 25/02/2018 : 18:30:56  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IK4NMF  Clicca sul telefono per chiamare con Skype  IK4NMF Invia a IK4NMF un Messaggio Privato
Intanto parliamo un po' dell' alimentatore di anodo per il quale con questi livelli di assorbimento è indispensabile l' utilizzo della trifase che comunque, avendola a disposizione sarebbe consigliato l'uso anche per amplificatori più piccoli per i grossi vantaggi che può dare.
Primo fra tutti, una tensione continua più stabile a parità di capacità di filtro che può essere ridotta a un terzo grazie alla frequenza di ripple che, non è più 100 Hz come in un raddrizzatore a ponte monofase ma, a 300 Hz. Un condensatore di capacità inferiore riduce la possibilità di distruggere il tubo in caso di malaugurate scariche interne in quanto l' energia accumulata è minore.
Questa è la classica configurazione del classico ponte raddrizzatore trifase:


Sotto questo aspetto però c'è una soluzione che mi attrae parecchio ovvero, da una fonte trifase con un accorgimento che però complica la costruzione del trasformatore, si può realizzare il famoso "12 pulse rectifier" ovvero una sorta di raddrizzatore esafase.
Questa una possibile realizzazione del trasformatore:

Ovviamente ad ogni capo del secondario occorre realizzare due rami del ponte.
In questa configurazione avremo il ripple a 600 Hz per cui, la possibilità di utilizzare un condensatore di filtro ancora più piccolo e, avremo una stabilità della tensione anodica eccezionale.
Cosa ne pensate ?

73, Fausto IK4NMF






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ix1ixg

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Inserito il - 25/02/2018 : 21:49:15  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ix1ixg Invia a ix1ixg un Messaggio Privato
Ciao Fausto,

diciamo che la soluzione del “twelve pulse bridge rectifier” aiuta parecchio per quanto riguarda la stabilizzazione della tensione anodica e l' utilizzo di un condensatore con capacità più bassa, (10 uF sono già sufficienti per ottenere ottimi risultati... considerando ideali condensatore e trasformatore il ripple rimarrebbe inferiore al 4% con i 2 A del pieno carico) ma sicuramente ininfluente per quanto riguarda la protezione del tubo dalle scariche... con i valori in gioco, l' energia di una scarica (senza considerare la rs della capacità) arriverebbe a circa 280 Joules sufficienti a creare danni non indifferenti... (nei casi più sfortunati, si rischia di criccare la ceramica o il vetro del tubo, quando và meglio invece, una piccola parte degli elettrodi interessati si vaporizza “inquinando” il vuoto presente all' interno del tubo variandone i parametri di funzionamento)... per farla breve, adottare un resistore di adeguato valore (25 Ohm x 200 W potrebbe essere sufficiente) con in serie un fusibile (adeguato alle tensioni in gioco) rappresenterebbe sempre un buon presupposto...
I ponti raddrizzatori, se non hai nulla di specifico in mente volendo puoi anche realizzarli con alcune serie (per aumentarne la tensione) di by228, che essendo componenti “a valanga” non necessitano di componentistica aggiuntiva.

Ciao a Tutti, Dave.






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IK4NMF

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Inserito il - 26/02/2018 : 08:40:19  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IK4NMF  Clicca sul telefono per chiamare con Skype  IK4NMF Invia a IK4NMF un Messaggio Privato
ix1ixg ha scritto:

Ciao Fausto,

diciamo che la soluzione del “twelve pulse bridge rectifier” aiuta parecchio per quanto riguarda la stabilizzazione della tensione anodica e l' utilizzo di un condensatore con capacità più bassa, (10 uF sono già sufficienti per ottenere ottimi risultati... considerando ideali condensatore e trasformatore il ripple rimarrebbe inferiore al 4% con i 2 A del pieno carico) ma sicuramente ininfluente per quanto riguarda la protezione del tubo dalle scariche... con i valori in gioco, l' energia di una scarica (senza considerare la rs della capacità) arriverebbe a circa 280 Joules sufficienti a creare danni non indifferenti... (nei casi più sfortunati, si rischia di criccare la ceramica o il vetro del tubo, quando và meglio invece, una piccola parte degli elettrodi interessati si vaporizza “inquinando” il vuoto presente all' interno del tubo variandone i parametri di funzionamento)... per farla breve, adottare un resistore di adeguato valore (25 Ohm x 200 W potrebbe essere sufficiente) con in serie un fusibile (adeguato alle tensioni in gioco) rappresenterebbe sempre un buon presupposto...
I ponti raddrizzatori, se non hai nulla di specifico in mente volendo puoi anche realizzarli con alcune serie (per aumentarne la tensione) di by228, che essendo componenti “a valanga” non necessitano di componentistica aggiuntiva.

Ciao a Tutti, Dave.


Ciao Dave,

senz'altro una bella resistenza limitatrice non deve mancare.
Certamente rispetto a un raddrizzatore monofase la capacità necessaria si riduce non di poco e, in ogni caso l' effetto distruttivo è molto minore.
Riguardo i diodi, ne ho alcuni di questi:
http://ixapps.ixys.com/datasheet/l594.pdf
sono piuttosto robusti.
Stavo anche pensando alla possibilità di realizzare una sorta di protezione elettronica nella quale, in caso di sovracorrente istantanea, poter disconnettere rapidamente sia la tensione anodica che, quella di griglia schermo.
Avrei anche dei grossi relè sottovuoto con un isolamento adatto allo scopo. Cosa ne pensi ?

73, Fausto IK4NMF







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I0JX

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Inserito il - 26/02/2018 : 09:47:27  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di I0JX Invia a I0JX un Messaggio Privato
Non ho molto da aggiungere. In genere gli alimentatori degli amplificatori lineari non richiedono un ripple di livello particolarmente basso, però se questo è a 600 Hz invece che a 100 Hz, allora il livello ammissibile di ripple diventa molto più basso in quanto i 600 Hz cadono nel pieno della banda audio e quindi possono dar fastidio. Peraltro con il rettificatore a 12 impulsi ottenere un ripple di basso livello è molto più semplice.

La protezione è indispensabile. Quando la corrente di schermo supera un certo valore o la tensione di griglia controllo scende al di sotto di una certa soglia, la protezione (un circuitino da quattro soldi) stacca l'alimentatore di schermo e manda il lineare in STAND-BY interrompendo la linea RELAY. Nei miei lineari non ho mai staccato anche l'anodica ma, volendo, è chiaramente possibile.

Antonio I0JX






Modificato da - I0JX in data 26/02/2018 09:54:56

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iz2hfg

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Inserito il - 26/02/2018 : 10:19:13  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di iz2hfg  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di iz2hfg Invia a iz2hfg un Messaggio Privato
IK4NMF ha scritto:

<<........Stavo anche pensando alla possibilità di realizzare una sorta di protezione elettronica nella quale, in caso di sovracorrente istantanea, poter disconnettere rapidamente sia la tensione anodica che, quella di griglia schermo.
Avrei anche dei grossi relè sottovuoto con un isolamento adatto allo scopo. Cosa ne pensi ? >>.


Fausto,
La protezione può essere utile ma potrebbe anche essere addirittura distruttiva in caso di "falsi positivi" ma non solo.
Infatti non è consigliabile aprire direttamente un circuito, quando lo stesso lavora con tensioni molto elevate e correnti di tutto rispetto.

Se possibile, anticiperei tale azione adottando una sorta di intervento "propedeutico" e cioè in questo caso, più che interrompere immediatamente l'anodica, aprirei e velocemente il cortocircuito ai capi di una "R di sicurezza" (di valore opportuno e comunque relativamente grande) in serie all'anodica stessa e solo successivamente aprirei definitivamente il circuito anodico.

In questo modo i componenti della catena non subiscono alcun stress, mantenendo in teoria (con i giusti tempi di commutazione) un buon livello di protezione.

P.S.
Un caro saluto all'amico Dave!






Modificato da - iz2hfg in data 26/02/2018 10:22:42

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IK4NMF

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iz2hfg ha scritto:

IK4NMF ha scritto:

<<........Stavo anche pensando alla possibilità di realizzare una sorta di protezione elettronica nella quale, in caso di sovracorrente istantanea, poter disconnettere rapidamente sia la tensione anodica che, quella di griglia schermo.
Avrei anche dei grossi relè sottovuoto con un isolamento adatto allo scopo. Cosa ne pensi ? >>.


Fausto,
La protezione può essere utile ma potrebbe anche essere addirittura distruttiva in caso di "falsi positivi" ma non solo.
Infatti non è consigliabile aprire direttamente un circuito, quando lo stesso lavora con tensioni molto elevate e correnti di tutto rispetto.

Se possibile, anticiperei tale azione adottando una sorta di intervento "propedeutico" e cioè in questo caso, più che interrompere immediatamente l'anodica, aprirei e velocemente il cortocircuito ai capi di una "R di sicurezza" (di valore opportuno e comunque relativamente grande) in serie all'anodica stessa e solo successivamente aprirei definitivamente il circuito anodico.

In questo modo i componenti della catena non subiscono alcun stress, mantenendo in teoria (con i giusti tempi di commutazione) un buon livello di protezione.

P.S.
Un caro saluto all'amico Dave!



Ottima considerazione Franco...

73, Fausto IK4NMF






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IZ2JGB

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Inserito il - 26/02/2018 : 13:24:25  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IZ2JGB Invia a IZ2JGB un Messaggio Privato
Ciao,

ho trovato molto utile, per il soft start e il controllo delle tensioni,
il pilotare i trasformatori di alimentazione con dei relè a stato solido.

Per quanto riguarda il trasformatore effettivamente la soluzione 12 poli
aiuta, ma come giustamente ha fatto notare JX il ripple finisce in piena
gamma audio.

Da esperienza diretta sui finali "grossi" TV e FM, la buona parte e' fatta
col raddrizzatore trifase standard, costa meno un condensatore
più grosso che tanti diodi e un trasformatore complesso :)



73,
Giorgio.






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IK4NMF

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IZ2JGB ha scritto:

Ciao,

ho trovato molto utile, per il soft start e il controllo delle tensioni,
il pilotare i trasformatori di alimentazione con dei relè a stato solido.

Per quanto riguarda il trasformatore effettivamente la soluzione 12 poli
aiuta, ma come giustamente ha fatto notare JX il ripple finisce in piena
gamma audio.

Da esperienza diretta sui finali "grossi" TV e FM, la buona parte e' fatta
col raddrizzatore trifase standard, costa meno un condensatore
più grosso che tanti diodi e un trasformatore complesso :)



73,
Giorgio.


Ciao Giorgio,

in effetti il condensatore grosso non mi manca, ho un bestione da 35 uF 12 KV lavoro che da solo peserà 50 Kg...
In effetti è vero che il ripple a 600 Hz può essere un problema così come con un condensatore non troppo grosso si potrebbe anche risolverlo però a conti fatti forse andare con un trifase può essere la scelta migliore.

73, Fausto IK4NMF






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I0JX

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Per tua informazione io usavo dei condensatori carta / olio con capacità equivalente di 22 uF e, nonostante non avessi la trifase, nessuno mi ha mai riportato presenza di ronzio.

Tra le tante cosette c'è anche da fare il circuito che azzera la idling current tra le parole in SSB e durante gli spazi tra punti e linee in CW (qualcuno l'aveva già accennato). Con una idling current di 0.5A parliamo di parecchi kW di risparmio. Lavorando sul negativo di griglia controllo, è un circuito molto semplice.

Saluti.

Antonio I0JX






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IK4NMF

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Il famoso EBS...oltretutto la valvola dissipa meno potenza inutile e scalda meno.

73, Fausto IK4NMF






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ix1ixg

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Ciao a Tutti,

Fausto, i diodi che hai vanno bene, una coppia per ramo dovrebbe essere sufficiente, per quanto riguarda la protezione elettronica rimangono valide le considerazioni già fatte, se consideriamo i tempi di intervento in caso di flashover, il fusibile sull' anodica parte sempre e comunque, aprire ulteriormente il circuito con un qualsiasi altro dispositivo, avrebbe poco senso... si potrebbe pensare di proteggere il trasformatore da eventuali cortocircuiti (diodi o condensatori) ma anche in questo caso dei fusibili posti prima di esso risolvono elegantemente senza complicare troppo il progetto... se la corrente anodica dovesse salire troppo per un qualsiasi altro motivo, mi affiderei comunque sempre al solito fusibile, per il fusibile anodico, sceglierei un valore superiore a circa il 20% della massima corrente di transito... Per la G2 il discorso è diverso, tensioni e correnti sono più facili da gestire, bisogna solo avere l' accortezza di eseguire il check della tensione anodica dopo il fusibile ed il gioco è fatto... se il trasformatore per tale servizio risulterebbe separato, si potrebbe anche pensare di interrompere la tensione sul primario, con un normale rele...
Riguardo al discorso del residuo di modulazione da ronzio, sinceramente, non saprei fare una valutazione oggettiva, possiamo calcolare con precisione la sua potenza ma capire poi come risulterebbe all' orecchio... diciamo che il massimo ripple lo si ottiene a pieno carico e in ssb, risulterebbe ben mascherato dentro la voce, (lo vedresti solo strumentalmente e ben definito con i 2 toni), il discorso sarebbe diverso se si utilizzasse l' ampiezza modulata o peggio l' fm... Giusto per curiosità, ho voluto eseguire un test, solo in am perchè per l' ssb non sono attrezzato, a parità proporzionale di potenza e capacità (10 uF) 600 Hz di ronzio si sentono appena in assenza di modulazione per sparire completamente inserendo della normale voce... credo che in ssb ad orecchio non si noti nulla... Con il condensatore da 32u il ripple scenderebbe sotto il 1%, considerandone peso e dimensioni, non so se possa essere la scelta giusta, piuttosto sicuro però che con quello non senti nulla...

Ciao a Tutti, Dave.






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IZ2JGB

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IK4NMF ha scritto:

Il famoso EBS...oltretutto la valvola dissipa meno potenza inutile e scalda meno.

73, Fausto IK4NMF


A tal proposito ti linko un'articolo interessante su cui mi sono basato
per costruirlo ed impiegarlo con successo su diversi amplificatori.

https://www.w8ji.com/electronic_bias.htm

73,
Giorgio.






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IK4NMF

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Inserito il - 26/02/2018 : 18:15:02  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IK4NMF  Clicca sul telefono per chiamare con Skype  IK4NMF Invia a IK4NMF un Messaggio Privato
Ciao Dave,

l' importante sarebbe trovare un fusibile che sia veramente rapido nell' intervento, non so in quanti millisecondi possa intervenire.
Il mio pensiero è che, se riuscissimo ad interrompere la Va all' inizio dell'eventuale scarica, con un circuito che intervenisse tempestivamente sul fronte di salita della corrente, aprendo il contatto di un grosso relè sottovuoto. Considerando che questi ultimi hanno tempi di intervento dell' ordine di qualche millisecondo forse sono molto più rapidi del più veloce dei fusibili. Poi ovviamente anche la resistenza in serie al circuito anodico fa il suo lavoro. Per la tensione di griglia schermo poi, interromperla con un normale relè in caso di mancanza dell'anodica non è un problema.
Riguardo al condensatore, c'è e considerando che sta a prendere polvere tanto vale usarlo. Poi non è che il peso sia un problema tanto ci pensa già il trasformatore a far si che non se lo porti via il vento...

73, Fausto IK4NMF






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IK4NMF

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IZ2JGB ha scritto:

IK4NMF ha scritto:

Il famoso EBS...oltretutto la valvola dissipa meno potenza inutile e scalda meno.

73, Fausto IK4NMF


A tal proposito ti linko un'articolo interessante su cui mi sono basato
per costruirlo ed impiegarlo con successo su diversi amplificatori.

https://www.w8ji.com/electronic_bias.htm

73,
Giorgio.


Infatti, avevo già visto tempo fa quell' articolo, il problema è che sono diversi giorni che il sito di W8JI non funziona...

73, Fausto IK4NMF






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I0JX

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Inserito il - 26/02/2018 : 19:05:01  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di I0JX Invia a I0JX un Messaggio Privato
Qualche idea in generale te la può anche dare un tedesco che ha realizzato un amplificatore con la 4CX10000D, a meno che tu già non lo conosca.

http://www.dc9dz.de/en/katana20k.html

Saluti.

Antonio I0JX






Modificato da - I0JX in data 26/02/2018 19:06:05

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IK4NMF

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Inserito il - 26/02/2018 : 20:28:27  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IK4NMF  Clicca sul telefono per chiamare con Skype  IK4NMF Invia a IK4NMF un Messaggio Privato
I0JX ha scritto:

Qualche idea in generale te la può anche dare un tedesco che ha realizzato un amplificatore con la 4CX10000D, a meno che tu già non lo conosca.

http://www.dc9dz.de/en/katana20k.html

Saluti.

Antonio I0JX


Si, conosco i progetti di Karl.
Possiamo intanto notare come lui abbia preferito utilizzare un variabile di placca di bassa capacità e molto spaziato in parallelo al quale commuta delle capacità fisse. Anche quella è una soluzione ma sinceramente amo le cose robuste. Un altro particolare che ha utilizzato un' alimentazione monofase per un assorbimento di quel tipo...
La potenza dichiarata è quantomeno "strana", non capisco come si possa dichiarare 20 KW SSB con un assorbimento di rete di 32A a 230V...mah.
In ogni caso si possono trarre parecchi spunti anche dalle immagini oltre che dagli schemi.

73, Fausto IK4NMF

P.S.

Leggendo con più attenzione vedo che dichiara un più "onesto" 7 KW RTTY (ovvero key down) a 230V 50 A...qui ci siamo. Mi sembra come certe aziende che costruiscono amplificatori CB...






Modificato da - IK4NMF in data 26/02/2018 21:03:49

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ix1ixg

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Inserito il - 26/02/2018 : 21:59:03  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ix1ixg Invia a ix1ixg un Messaggio Privato
Ciao Fausto,

il discorso fusibili, non è così immediato come si possa pensare... diciamo che il tempo di intervento è in parte determinato della corrente che lo attraversa, esso può variare da 1 ora a qualche mS in funzione del modello scelto e d anche della tensione di esercizio... per essere sicuri bisognerebbe buttare un occhio alle specifiche precise dei modelli che si vorranno utilizzare ed il loro comportamento in funzione della corrente che lo farà intervenire che nel tuo caso, utilizzando un resistore bleeder da 25 Ohm sarà di circa 300 A... sarà necessario anche considerare la tensione di esercizio ed eventualmente valutare il numero di componenti da mettere in serie... bisogna anche includere nel nel calcolo del tempo di intervento, anche quello necessario allo spegnimento dell' arco... Tanto per aggiungere qualche parola riguardo ai rele sotto vuoto possiamo dire che più sono grossi, più sono lenti... la misura sotto si riferisce ad un Jennings RJ4 il primo fronte di salita è l'alimentazione, il secondo con la seghettatura è la chiusura del rele... con 2 mS/Div si vede che la velocità di commutazione risulta leggermente superiore a 10 mS, quello che non mi convince nell' utilizzo di 1 rele per interrompere l' anodica, è il comportamento dello stesso con una scarica da 300 A e 7.5kV... la seghettatura che si vede nella seconda traccia, è il contatto mobile che rimbalza per circa 2 mS prima di stabilizzarsi (presenza e quantità dipendono dal modello utilizzato e dalla sua efficienza) in queste condizioni non idea di come si comportino i contatti fatti lavorare al di fuori delle specifiche anche se per così poco tempo... tutto potrebbe funzionare oppure si potrebbero incollare...

Immagine:

26,49 KB

Il circuito di polarizzazione dinamica è una buna soluzione per limitare calore e consumi, risulta comunque inutile per i fissati degli elevati livelli microfonici, in pratica si tratta di polarizzare il tubo solo quando il ivello di RF in ingresso supera 0.5...1W, a tal proposito è sufficiente prelevare una porzione di RF che piloti direttamente uno stadio commutatore in grado di inserire la tensione bias lasciando il tubo interdetto nelle pause...

Ciao a Tutti, Dave.






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IK4NMF

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Inserito il - 27/02/2018 : 08:49:33  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IK4NMF  Clicca sul telefono per chiamare con Skype  IK4NMF Invia a IK4NMF un Messaggio Privato
ix1ixg ha scritto:

Ciao Fausto,

il discorso fusibili, non è così immediato come si possa pensare... diciamo che il tempo di intervento è in parte determinato della corrente che lo attraversa, esso può variare da 1 ora a qualche mS in funzione del modello scelto e d anche della tensione di esercizio... per essere sicuri bisognerebbe buttare un occhio alle specifiche precise dei modelli che si vorranno utilizzare ed il loro comportamento in funzione della corrente che lo farà intervenire che nel tuo caso, utilizzando un resistore bleeder da 25 Ohm sarà di circa 300 A... sarà necessario anche considerare la tensione di esercizio ed eventualmente valutare il numero di componenti da mettere in serie... bisogna anche includere nel nel calcolo del tempo di intervento, anche quello necessario allo spegnimento dell' arco... Tanto per aggiungere qualche parola riguardo ai rele sotto vuoto possiamo dire che più sono grossi, più sono lenti... la misura sotto si riferisce ad un Jennings RJ4 il primo fronte di salita è l'alimentazione, il secondo con la seghettatura è la chiusura del rele... con 2 mS/Div si vede che la velocità di commutazione risulta leggermente superiore a 10 mS, quello che non mi convince nell' utilizzo di 1 rele per interrompere l' anodica, è il comportamento dello stesso con una scarica da 300 A e 7.5kV... la seghettatura che si vede nella seconda traccia, è il contatto mobile che rimbalza per circa 2 mS prima di stabilizzarsi (presenza e quantità dipendono dal modello utilizzato e dalla sua efficienza) in queste condizioni non idea di come si comportino i contatti fatti lavorare al di fuori delle specifiche anche se per così poco tempo... tutto potrebbe funzionare oppure si potrebbero incollare...

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26,49 KB

Il circuito di polarizzazione dinamica è una buna soluzione per limitare calore e consumi, risulta comunque inutile per i fissati degli elevati livelli microfonici, in pratica si tratta di polarizzare il tubo solo quando il ivello di RF in ingresso supera 0.5...1W, a tal proposito è sufficiente prelevare una porzione di RF che piloti direttamente uno stadio commutatore in grado di inserire la tensione bias lasciando il tubo interdetto nelle pause...

Ciao a Tutti, Dave.



Ciao Dave,

10 mS non sono pochi, bisognerebbe vedere il tempo di rilascio che non è detto sia lo stesso rispetto alla chiusura, considerando un relè messo in serie ad interrompere il circuito.
Ho a disposizione dei relè molto grossi, 28 KV 110 A posso misurarli e vedere le tempistiche di commutazione.
E' chiaro comunque che la scarica non si può evitare del tutto, l' importante sarebbe ridurne l' energia.

73, Fausto IK4NMF






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ix1ixg

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Inserito il - 27/02/2018 : 17:48:51  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ix1ixg Invia a ix1ixg un Messaggio Privato
Ciao Fausto,

effettivamente considerare il circuito con rele chiuso sotto sotto tensione, da rilasciare nel momento del sovraccarico potrebbe far pensare ad una soluzione, in verità bisogna poi vedere come si comporta lo stesso... solitamente l' energia immagazzinata dall' induttore non si smaltisce in tempi tanto brevi... ricordavo in linea di massima per i classici rele sotto vuoto, che i tempi fossero maggiori rispetto a quelli necessari all' eccitazione, non di quanto però... per personale curiosità ho ripetuto la misura del solito jennings (che ti allego) anche se sò che tra 2 giorni avrò dimenticato tutto... in ogni caso tu prova a misurare il rele che avevi in mente di montare, giusto per curiosità...

Immagine:

20,88 KB

Giusto per aggiungere qualche informazione alla discussione, le protezioni per flashoer, usate negli amplificatori un pochino più brillanti (parliamo di correnti anodiche sino a 200 A), sono costituite da circuiti crowbar che pilotano direttamente un thryatron atto a cortocircuitare le capacità di filtro a massa... anche se nelle varie raccomandazioni viene specificato che resistore e fusibile, per potenze sino a 20...25 kW rappresentano la miglior soluzione, nessuno ti impedisce di provare ad implementare un sistema migliore (anzi, per uno sperimentatore il divertimento risiede proprio qui) magari con qualche grosso scr, o magari, se lo trovi da qualche parte, direttamente con un thryatron...

Cerca solo di non allargarti troppo con peso e dimensioni, altrimenti con tutta stà roba ti toccherà uscire dalla sala radio...

Ciao a Tutti, Dave.









Modificato da - ix1ixg in data 27/02/2018 17:57:19

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IK4NMF

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ix1ixg ha scritto:

Ciao Fausto,

effettivamente considerare il circuito con rele chiuso sotto sotto tensione, da rilasciare nel momento del sovraccarico potrebbe far pensare ad una soluzione, in verità bisogna poi vedere come si comporta lo stesso... solitamente l' energia immagazzinata dall' induttore non si smaltisce in tempi tanto brevi... ricordavo in linea di massima per i classici rele sotto vuoto, che i tempi fossero maggiori rispetto a quelli necessari all' eccitazione, non di quanto però... per personale curiosità ho ripetuto la misura del solito jennings (che ti allego) anche se sò che tra 2 giorni avrò dimenticato tutto... in ogni caso tu prova a misurare il rele che avevi in mente di montare, giusto per curiosità...

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Giusto per aggiungere qualche informazione alla discussione, le protezioni per flashoer, usate negli amplificatori un pochino più brillanti (parliamo di correnti anodiche sino a 200 A), sono costituite da circuiti crowbar che pilotano direttamente un thryatron atto a cortocircuitare le capacità di filtro a massa... anche se nelle varie raccomandazioni viene specificato che resistore e fusibile, per potenze sino a 20...25 kW rappresentano la miglior soluzione, nessuno ti impedisce di provare ad implementare un sistema migliore (anzi, per uno sperimentatore il divertimento risiede proprio qui) magari con qualche grosso scr, o magari, se lo trovi da qualche parte, direttamente con un thryatron...

Cerca solo di non allargarti troppo con peso e dimensioni, altrimenti con tutta stà roba ti toccherà uscire dalla sala radio...

Ciao a Tutti, Dave.






Ciao Dave,

Certo che mi immagino il sonoro BANG di un circuito crowbar che cortocircuita diverse migliaia di volt soprattutto applicati ad un grosso condensatore, ci vuole del coraggio solo a collaudarlo...

Ho dato un'occhiata ai thyratron ma, sono costosissimi.
Ci sono invece dei grossi SCR che potrebbero fare al caso ma, mi spaventa l' idea di un cortocircuito secco a massa.
Domani provo quei grossi relè che ho, vediamo quanto sono veloci.

73, Fausto IK4NMF






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ix1ixg

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Inserito il - 27/02/2018 : 23:02:55  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ix1ixg Invia a ix1ixg un Messaggio Privato
Ciao Fausto,

la scarica della capacità avviene sempre comunque attraverso un resistore adeguatamente dimensionato, anche per evitare picchi di corrente che potrebbero danneggiare la stessa... lo schema di principio dovrebbe essere pressapoco come quello disegnato... dopo aver eseguito il test bisogna solo provvedere a sostituire la porzione fusibile...

Immagine:

2,57 KB

Purtroppo per il thiratron o scr bisognerebbe aspettare di trovare qualcosa di occasione, la fretta in questi casi non è mai conveniente... un altro metodo, un poco più attuale, utilizzato per proteggere impianti di elevata potenza consiste nell' adottare alimentatori di tipo switching, grazie all' utilizzo di capacità minime e il velocissimo intervento ottenibile bloccando il regolatore, la scarica viene semplicemente ben sopportata... percorrere questa strada non credo risulti particolarmente conveniente, sempre di non trovare a poco prezzo un alimentatore con le caratteristiche desiderate...

Tienici agiornati.

Ciao a Tutti, Dave.







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ik3umt

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Inserito il - 28/02/2018 : 15:35:09  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ik3umt Invia a ik3umt un Messaggio Privato


Certo che mi immagino il sonoro BANG di un circuito crowbar che cortocircuita diverse migliaia di volt soprattutto applicati ad un grosso condensatore, ci vuole del coraggio solo a collaudarlo...

Ho dato un'occhiata ai thyratron ma, sono costosissimi.
Ci sono invece dei grossi SCR che potrebbero fare al caso ma, mi spaventa l' idea di un cortocircuito secco a massa.
Domani provo quei grossi relè che ho, vediamo quanto sono veloci.

73, Fausto IK4NMF


Gia' i cortocircuiti dei condensatori sulla 220 raddrizzata degli switching ti fanno fischiare le orecchie oltre che lasciare vistose tacche sul'oggetto che li cortocircuita, figuriamoci i filtri sulle anodiche....

Inoltre la scarica immediata di grandi quantita' di energia potrebbe portare al danneggiamento dei condensatori stessi.

Una resistenza opportuna come dice Dave non dovrebbe creare problemi di sorta, che tempi di scarica servono ?






Modificato da - ik3umt in data 28/02/2018 17:09:13

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Perche' i migliori DX sono tutti in FT8 ?
Big guns ?? : Un dipolo su una canna da pesca !
*** Del new-one rimani senza , se passi il tempo su Ari Fidenza ***
73 de Federico - ik3umt@gmail.com



La stazione : http://www.ir3ip.net/ik3umt/hf.html

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ix1ixg

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Inserito il - 28/02/2018 : 18:07:42  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ix1ixg Invia a ix1ixg un Messaggio Privato
Ciao Federico,

solitamente questi stadi, vengono dimensionati per garantire lo spegnimento dell' arco in qualche decina di microsecondi, esistono test specifici che prevedono il dimensionamento del componente denominato “fuse” sullo schema, per valutare il corretto funzionamento del dispositivo.

P.S. Ho chiamato il thyratrons in tutti i modi possibili... con tutte le varianti che conosco di questa parola, difficilmente mi abituerò a chiamarlo correttamente...

Ciao a Tutti, Dave.






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IK4NMF

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Inserito il - 01/03/2018 : 09:58:36  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IK4NMF  Clicca sul telefono per chiamare con Skype  IK4NMF Invia a IK4NMF un Messaggio Privato
Ciao Dave,

ho testato i vari relè sottovuoto di grossa taglia che ho a disposizione e, il più veloce di tutti sia come T-off che come T-on è il KC20 della Kilovac che chiude e apre il contatto in circa 12 mS (in chiusura si vede un rimbalzo di circa 2 mS come quello che hai testato tu). Il KC20 dal datasheet ha una tensione massima di isolamento di 28 KV e una corrente massima in continua e fino a 60 Hz di 110A.
Certo che 12 mS non sono pochissimi e, certamente in quel tempo una scarica ha tutto il tempo di innescarsi. Bisogna capire a priori quanto danno riuscirebbe a fare in quel tempo, ovviamente considerando anche una resistenza limitatrice in serie e relativo fusibile.

73, Fausto IK4NMF






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ix1ixg

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Ciao Fausto,

piuttosto veloce il rele considerando le dimensioni... Riguardo all' eventuale danno riportato dallo stesso, non oso avanzare ipotesi, per avere qualche certezza bisognerebbe proprio provarlo in condizioni specifiche, per quanto riguarda il tubo invece, mi pare di ricordare che utilizzando il circuito sopra disegnato e utilizzando per l' elemento “fuse” uno spezzone di 15 cm di rame morbido da 0.8 decimi di mm di diametro, la protezione risulti efficiente se l' intervento, consente di mantenere integro lo spezzone di cavo... questi parametri si riferiscono a tubi dove l' energia della scarica non dovrebbe essere superiore ai 4 Joule... rimane solo da definire a quale categoria di tubo appartenga quello che andrai ad utilizzare (da proteggere sopra i 4 o sopra i 50 Joule)... solitamente quelli con catodo in tungsteno toriato sono più resistenti di quelli con catodo ad ossidi, esistono però delle eccezioni nelle quali benchè il catodo risulti essere in tungsteno, il tubo “regge di meno” a causa delle fragilità della griglia (alcuni triodi ad alto mu hanno griglie “fitte e fini”) così a memoria non ricordo di piu...

Ciao a Tutti, Dave.






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Inserito il - 05/03/2018 : 16:47:04  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IK4NMF  Clicca sul telefono per chiamare con Skype  IK4NMF Invia a IK4NMF un Messaggio Privato
Stavo disegnando al cad il circuito con tutte le bobine di accordo di ingresso e i compensatori per la neutralizzazione.
Dando un'occhiata alle foto del Katana di DC9DZ mi sembra che abbia messo dei compensatori un tantino piccoli...

Io pensavo di montare quei compensatori a mica rettangolari su supporto ceramico un tantino più robusti.

Pareri ?

73, Fausto IK4NMF






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ix1ixg

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Ciao Fausto,

per la piena potenza di uscita dell' ampli in questione, convincono poco anche me... oltretutto nella posizione in cui sono montati sono soggetti a parecchia polvere... essendo componenti fisicamente aperti e costruiti quasi completamente in plastica, sceglierei sicuramente anche io un modello ceramico.

Quello che ogni tanto mi chiedo, ma per certe realizzazioni ha davvero senso risparmiare qualche centinaio di euro (in generale e stando bello largo con la cifra) sulla componentistica ?

Potrei capire se ne venissero venduti migliaia di pezzi...

Ciao a Tutti, Dave.






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IK4NMF

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ix1ixg ha scritto:

Ciao Fausto,

per la piena potenza di uscita dell' ampli in questione, convincono poco anche me... oltretutto nella posizione in cui sono montati sono soggetti a parecchia polvere... essendo componenti fisicamente aperti e costruiti quasi completamente in plastica, sceglierei sicuramente anche io un modello ceramico.

Quello che ogni tanto mi chiedo, ma per certe realizzazioni ha davvero senso risparmiare qualche centinaio di euro (in generale e stando bello largo con la cifra) sulla componentistica ?

Potrei capire se ne venissero venduti migliaia di pezzi...

Ciao a Tutti, Dave.


Infatti, quando vedo queste cose, gli amplificatori commerciali mi convincono sempre di meno.

Pensavo di montare qualcosa di questo tipo:

https://www.rfparts.com/capacitors/...mc40201.html

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ix1ixg

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Ciao Fausto,

la tipologia di capacità che pensavi di montare non la disdegnerei, sono componenti ad alto Q disegnati per lavorare in condizioni sicuramente più gravose (temperatura e tensione) di quelli plastici utilizzati dal tedesco. Di capacità a mica a compressione ne esistono di diversi modelli, quelli da te indicati (tipo 40) lavorano con una tensione di esercizio di circa 170 V anche se sono testati sino a circa 350, volendo restare un po' più “largo” potresti optare per il tipo 30 con tensioni di esercizio e test, rispettivamente di circa 250 e 500 V... a titolo informativo, esiste anche una versione con tensione di esercizio da 500 V ma non ricordo di quale tipo sia... A titolo informativo, mi è capitato di utilizzare tali componenti con tensioni definite di test e di non aver riscontrato nessun problema neppure dopo anni di servizio ininterrotto.

Ciao a Tutti, Dave.






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